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Pranzo e buoni pasto: pregi e difficoltà


UNO STUDIO SUI COMPORTAMENTI DEI LAVORATORI CHE UTILIZZANO I BUONI PASTO PER PRANZARE FUORI CASA 

Le motivazioni per le quali i lavoratori preferiscono consumare il pranzo in un pubblico esercizio sono principalmente tre: la mancanza di tempo per prepararlo a casa, la voglia di evadere dalla routine dell’ufficio, il piacere di consumare un pasto caldo. A questi elementi seguono molte altre motivazioni tra cui la convenienza e la possibilità di pagare con i buoni pasto. Una opportunità anche per chi frequenta bar e ristoranti a Lecco soprattutto durante la pausa pranzo.

Per un lavoratore su due è la qualità del cibo il punto di forza del pubblico esercizio dove consumare il pranzo. Sono molto importanti anche la vicinanza al luogo di lavoro, la velocità del servizio e, da non trascurare, l’attenzione al portafogli. Anche in questo caso vi sono molte altre variabili che, tuttavia, sono assai meno rilevanti delle precedenti.

Nonostante alcuni problemi di “incasso” dei buoni pasto questo risulta uno strumento molto utilizzato anche nei bar e locali di Lecco. Sul tema è recentemente intervenuta anche la Fipe – Federazione Italiana Pubblici Esercizi. “Apprezziamo che finalmente anche Consip abbia preso atto di un problema che denunciamo da mesi, ma adesso è il momento di concordare un piano di azione per evitare che sulle nostre imprese si scarichino gli effetti negativi determinati da questa situazione di grave incertezza – ha spiegato il Vice Presidente Vicario Aldo Mario Cursano, in merito alla risoluzione da parte di Consip della convenzione “Buoni Pasto ed 7” – relativamente al lotto 1 (Piemonte, Liguria, Valle d’Aosta, Lombardia) e lotto 3 (Lazio) aggiudicati alla Qui!Group SpA, per i buoni pasto delle pubbliche amministrazioni – È per questo che chiediamo a Consip di avviare al più presto un tavolo di confronto per valutare in che modo debba essere gestita questa fase di transizione dal momento che, tra le ipotesi formulate, quella in cui si invitano le pubbliche amministrazioni a portare i contratti fino a scadenza naturale non ci piace per niente perché significa che saremo noi a rimanere con il cerino acceso in mano. Da questo punto di vista condividiamo la richiesta dei sindacati della funzione pubblica per un intervento del Ministro Giulia Bongiorno finalizzato a fare chiarezza sui buoni ancora in circolazione. La decisione di Consip è la conferma di quanto la Federazione sollecita da tempo, ovvero della necessità di inserire il rating di affidabilità degli emettitori come criterio fondamentale per l’assegnazione delle gare”.


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